A pochi giorni dalla conferma come Ufficiale di Gara di Andrea Chiappini alle prossime Olimpiadi di Tokyo abbiamo intervistato l’arbitro trentino che sarà il primo a rappresentare l’Italia in questo ruolo nell'evento a cinque cerchi. Con lui abbiamo analizzato non solo il suo percorso e le sue aspettative, ma abbiamo anche lanciato uno sguardo sul futuro capendo quali sono i traguardi da raggiungere.

 

La partecipazione ai Giochi Olimpici rappresenterà certamente per te un traguardo a cui sei arrivato in seguito a tante partecipazioni internazionali, quali sono stati gli step fondamentali che ti hanno portato a questo risultato?

Onestamente è un traguardo che mai mi sarei aspettato di raggiungere, e nessuno lo aveva messo in programma come obiettivo, soprattutto ricordandomi le conoscenze che avevano gli ufficiali di gara negli anni ’90.

Step fondamentali? direi quattro momenti:

1) Quando sono diventato arbitro nazionale 23 anni fa, allora si arbitrava ancora in giacca e cravatta.

2) Il corso per diventare BE Accredited in Polonia, che mi ha aperto la strada alle competizioni internazionali.

3) L’arbitraggio della finale Campionato del Mondo a Copenhagen 2014 quando ero ancora BWF Accredited.

4) L’anno successivo, in occasioni dei Campionati mondiali a Jakarta, quando ho conseguito lo status di BWF Certified visto che alle Olimpiadi possono solo arbitrare gli ufficiali di gara con quello status.

 

Sei il primo ufficiale di gara italiano a centrare questo obiettivo, come giudichi il livello del settore in Italia?

Il settore Ufficiali di Gara italiano negli ultimi anni, soprattutto a livello internazionale, è cresciuto tantissimo, non c’è paragone se confrontato con quello degli anni ‘90. Abbiamo ottenuto credibilità assoluta a livello internazionale, e ridotto il gap con gli arbitri di nazioni storiche come Inghilterra e Germania.

A livello nazionale si è ridotta l’età media degli ufficiali di gara e si è investito molto sui giovani. A mio avviso la strada intrapresa è quella corretta per avere un corpo di ufficiali di gara sempre aggiornato.

Agli ultimi Italian International, il settore ufficiali di gara, aveva organizzato un clinic per gli arbitri italiani tenuto dal responsabile europeo Sven Serre, che è rimasto positivamente impressionato del livello medio e soprattutto da quelli più giovani.

A fronte di queste positività dobbiamo trovare strategie per aumentare il numero di persone che si possono avvicinare al ruolo di ufficiali di gara e fidelizzare quelli che lo fanno da tempo. Non possiamo fare leva solamente sulla passione delle persone.

 

Pensi che altri potranno nel medio e lungo periodo arrivare alle Olimpiadi?

Ne sono certo! Questo deve essere anche un nostro obiettivo. A livello mondiale la figura dell’Ufficiale di Gara è cambiata. E’ stata istituita la figura dell’ufficiale di gara semi-professionista. Fabio Betto è tra questi, quindi sicuramente per le Olimpiadi 2024 sarà presente in qualità di arbitro. Spero poi che Cleopatra Monco possa far parte del team dei giudici arbitri. Per il futuro ad esempio Giuseppe Caracausi e Anizette Cabiles hanno le giuste potenzialità.

 

La partita più bella che hai arbitrato nella tua carriera?

Partite belle ne ho arbitrate molte, forse quella più importante è stata Finale Campionato del Mondo 2014 Singolare Femminile tra Carolina Marin e Li Xuerui

 

La partita che ti piacerebbe invece arbitrare alle Olimpiadi?

Inutile negarlo, una finale per l’assegnazione di una medaglia.

 

Sei d'accordo sul definire l'essere arbitro "un modo diverso di fare sport"? Tu sei stato un forte atleta nazionale, cosa ha influito nella tua strada per diventare arbitro?

L’arbitrare penso sia una componente dello sport, come atleti e tecnici, l’arbitro studia, si aggiorna (regolamenti), analizza (situazioni di giochi,), deve essere in grado di dominare emozioni, situazioni, ed infine si deve divertire.

I miei genitori quando giocavo sono sempre stati Ufficiali di Gara. Io ho iniziato ad arbitrare in occasione dei Campionati Italiani Under svoltosi a Rovereto più di 25 anni fa. Comunque non è così raro vedere un giocatore avvicinarsi al mondo degli ufficiali di gara. Un esempio eclatante è Lu Lan (Campionessa del mondo singolo femminile 2009), che ora fa parte degli arbitri in Cina.

 

 

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