Universo Shalom un club tira l'altro
- Pubblicato: 17 Novembre 2023

Se Domenico Petroccia fosse il protagonista di un film, probabilmente tale pellicola si intitolerebbe “Una vita per il badminton”. Il tecnico campano, 57 anni, trapiantato in Sardegna da 25, è il motore dietro alla ASD Scuola dello Sport Shalom di Calangianus, società che si batte per insegnare Badminton innanzitutto tra i meno fortunati, e permette il recupero di ragazzi dalla strada.
“La Shalom è nata quasi trent'anni fa per praticare pallavolo in un paese in cui il volley mancava, poi dal 2003-04 ci siamo evoluti, aprendo ad altri sport, tra cui il badminton”, spiega Petroccia.
Attualmente l’ASD offre un ventaglio di attività molto vasto, dal tennistavolo all’orienteering (l’associazione è affiliata con entrambe le Federazioni). Il badminton, tuttavia, ha un posto speciale: “Insegniamo a giocare ai ragazzi con disabilità cognitive anche gravi, oppure autistici; in questi anni abbiamo imparato ad adattare la metodologia di allenamento e le attrezzature, con ottimi risultati”.
Sei anni fa Petroccia e i suoi colleghi hanno poi conosciuto la realtà dei disabili fisici e in carrozzina, e aperto quindi le porte della Shalom anche a loro: “Abbiamo avviato al Badminton questi ragazzi, che piano piano si sono emancipati e hanno fondato… la propria Asd, la Diversamente Sport (con sede a Tempio Pausania; ndr)”. Una scuola gestita completamente da ragazzi, che organizzano anche trasferte in completa autonomia, e in cui Petroccia svolge il ruolo di tecnico, oltre a essere il “padre spirituale” dell’ASD.
“Alla Diversamente Sport abbiamo avuto due campioni italiani di Para-Badminton, prima Adriano Tiberi e poi Alessandro Pitzianti”, dice orgoglioso Domenico, ex dirigente FIBa e insegnante di educazione fisica alla scuola media Ines Giagheddu di Calangianus.
Tramite il progetto “+ Badminton x Tutti” (ideato dalla FIBa e finanziato da Sport e Salute), Petroccia alla Shalom sta inoltre insegnando i segreti del volano a un gruppo di persone adulte, tramite due allenamenti da un’ora e mezza l’uno a settimana. “Abbiamo gente normodotata di tutte le età, anche con più di 65 anni, che si tiene in forma”, racconta. E’ proprio questo lo scopo del progetto: l’incremento numerico di coloro che praticano Badminton, il supporto dell’attività degli Over 52 e l’accesso gratuito al badminton per fasce fragili, donne e anziani, oltre che ovviamente la promozione di uno stile di vita sano. “Organizziamo tornei interni tra i partecipanti, tutti si divertono molto”, prosegue il professore, che con i suoi collaboratori aderisce anche al progetto “Vola con noi 2.0”, per promuovere l’accesso alla pratica sportiva, la ricerca e la valorizzazione del talento tra i giovanissimi. “I bambini che vengono ad allenarsi da noi spesso lo fanno con i ragazzi del parabadminton: alla base di tutto c’è l‘inclusione, e per farla comprendere sul serio ai ragazzi non c’è niente di più efficace che condividere la palestra con chi sta su una sedia a rotelle”.