All’interno dell'ultimo numero di Badmania e dei prossimi inizieremo a conoscere volta per volta le diverse realtà che compongono le ASD/SSD aderenti ai progetti finanziati da Sport e Salute: Vola con Noi 2.0 e + Badminton x Tutti. Del progetto dedicato ai ceti fragili e agli Over 52, finalizzato a fare attività motoria a queste categorie, abbiamo parliamo nell'ultimo numero con l’ASD Polisportiva Azzurra Paola, che svolge la sua attività didattica guidata dal tecnico Francesco Naccarato all’interno della Casa Circondariale di Paola, in provincia di Cosenza, con 22 detenuti.

 

Francesco come ti sei avvicinato al mondo del badminton?

“Ho iniziato seguendo i corsi di Badminton Shuttle Time e Vola con Noi Arancione quando ero docente di scienze motorie tra le province di Milano e Monza Brianza. Successivamente ho perfezionato il Primo Livello come tecnico SNaQ e ho deciso di aprire una realtà sportiva dove insegno di ruolo, a Paola”.

 

La città di Paola, come la provincia di Cosenza e in generale la Calabria tutta, ha un legame molto stretto con il badminton. In che modo hai portato avanti questo progetto con i detenuti?

“La nostra ASD lavora su due piani: il primo all’interno della scuola, dove svolgiamo la nostra promozione e dove sono aiutato dai neo tecnici Francesco Argentino e Mariarita Lombardi, e poi con il progetto “+ Badminton x Tutti” finanziato da Sport e Salute all’interno della Casa Circondariale di Paola. La promozione è vitale per il sostentamento di una società, mentre il progetto con i detenuti nasce da un’esperienza personale che mi ha visto coinvolto con un progetto PON della provincia di Cosenza e che credo possa avere un impatto sociale notevole”.

 

Che sviluppo potrà avere l'impegno nelle carceri?

“Dopo “+ Badminton x Tutti”, ho intenzione di andare avanti con il progetto di Sport e Salute “Sport di Tutti Carceri”. La Polisportiva Azzurra Paola non ha neanche un anno di vita, ma grazie all’aiuto che ho ricevuto dal territorio federale, in particolare dal delegato regionale Adelino Liuzzi, siamo riusciti già a creare una realtà con un’impronta definita”

 

Hai parlato di impatto sociale, in che modo questa cosa si traduce all’interno del progetto “+ Badminton x Tutti”?

“Prima di tutto permettetemi di ringraziare la direttrice della Casa Circondariale di Paola, Emilia Boccagna, che ha accolto la mia idea con grande entusiasmo, permettendomi di aderire al progetto senza creare ostacoli bensì dando solo soluzioni. Il progetto si svolge all’interno della palestra della struttura carceraria, non è mai facile superare delle porte che si chiudono alle tue spalle, ma il tutto viene ampiamente ripagato dall'entusiasmo dei detenuti, che aspettano con una positiva inquietudine il venerdì per giocare a badminton”.

 

Chi sono i tuoi nuovi “allievi”?

“Il gruppo dei 22 detenuti con cui lavoro è molto variegato, da ragazzi di 25 anni a uomini di 50, ma assolutamente educati e vogliosi di mettersi in gioco in tutti i sensi. Le due ore che passiamo insieme interrompono una pericolosa monotonia, non solo a livello fisico ma anche e soprattutto sotto il profilo psicologico. Penso che sia davvero importante accendere i riflettori su queste realtà e cercare di offrire ai detenuti delle possibilità diverse”.